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Origini

origini rosoneMontalcino, colle incantato e ricco di storia, conserva ancora oggi la sua dignità, una delle componenti che ne alimentano il fascino.

I primi segni di un insediamento urbano in questo territorio, alcune suppellettili in pietra (armi ed arnesi usati dalle popolazioni preistoriche) databili al 31000-30000 a.C., sono state rintracciate nelle campagne circostanti.

Alcuni studiosi affermano che dalle testimonianze scritte di Tito Livio e Polibio risulterebbe che sul colle, sul quale sorge oggi Montalcino, sotto il consolato di Lucio Emilio e Caio Attilio, si rifugiarono alcuni soldati romani per sfuggire all’esercito dei Galli. E’ certo comunque che nei dintorni di Montalcino, numerosi ritrovamenti archeologici hanno consentito di tracciare una mappa degli insediamenti risalenti all’epoca etrusca e romana.

Non si hanno notizie sicure dell’ età in cui sorse il primo insediamento in Montalcino: di certo sappiamo che nel periodo alto-medievale i saccheggi e le invasioni perpetrate dai barbari nell’entroterra e dai saraceni nelle città marittime (Roselle 935), spinsero gli abitanti di questi centri a cercare una sistemazione più sicura nell’interno della regione.

La nascita di Montalcino si può quindi far risalire intorno al X secolo, anche se esiste un precedente documento (715), firmato dal re dei Longobardi Liutprando, nel quale si cita la contesa tra la Diocesi di Siena e quella di Arezzo per il possesso di alcune pievi esistenti nel territorio montalcinese.

Abbiamo inoltre testimonianza che nell’814 Ludovico il Pio concesse la giurisdizione su Montalcino all’Abbazia di Sant’Antimo.

Per la sua posizione strategica, Montalcino divenne nel 1110 una roccaforte della Repubblica di Siena che la fortificò con possenti mura in occasione della guerra contro Orvieto e Montepulciano. Fino alla prima metà del XIII secolo, Siena e Firenze si alternarono nella dominazione di questo centro; nel 1211 fu stipulato un accordo tra l’Abate di Sant’Antimo, i Senesi e gli abitanti di Montalcino, che prevedeva la cessione di una parte del territorio ilcinese a Siena. Nel 1252 Montalcino è di nuovo libera dalla dominazione senese ed alleata coi fiorentini che la difesero con successo dall’assedio posto dai senesi per impadronirsi della cittadina.

La situazione si delineò definitivamente con la battaglia di Montaperti (4 settembre 1260), vinta dalla coalizione ghibellina toscana capeggiata da Siena contro i guelfi fiorentini, in conseguenza della quale Montalcino entrò definitivamente nell’orbita d’influenza senese. Dovette passare un secolo tuttavia affinché i montalcinesi diventassero a tutti gli effetti cittadini della Repubblica di Siena (1361) e ottenessero agevolazioni di dazi e gabelle. Siena fece così del luogo un importante caposaldo difensivo, costruendo in soli due anni la rocca (1361-1363), simbolo della dominazione senese in Montalcino e rinforzando notevolmente le mura difensive.

Nel 1462 Montalcino fu elevata al grado di città ed eretta a diocesi insieme a Pienza da Papa Pio II Piccolomini.

Nel 1553 la cittadina subì l’ultimo grande assedio della sua storia da parte della milizie di Carlo V, alleate dei Medici e capeggiate da Don Garcia di Toledo. Nel 1555, quando Siena, protetta dai francesi, capitolò alle truppe medicee, famiglie di esuli senesi guidate da Pietro Strozzi, fondarono la Repubblica di Siena in Montalcino che ebbe vita fino al 1559; in quell’anno infatti con il Trattato di Cateau Cambrésis, venne stipulata la pace tra Francia e Spagna ed i relativi alleati; la Repubblica di Siena, di cui Montalcino faceva parte, fu annessa definitivamente al Granducato di Toscana, di cui da allora in poi la cittadina seguì le vicende fino all’annessione al Regno d’Italia, avvenuta con il plebiscito del 1860.

 

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